mercoledì 11 luglio 2012

GR 20 Corsica, il nostro percorso



GR 20 CORSICA
(programma viaggio)

alla partenza a Livorno
sul traghetto che ci porta a Bastia


1) giorno:   Partenza in auto ore 04.00 circa, arrivo porto Livorno, in traghetto “Corsica Ferries” da Livorno partenza ore 08.00, arrivo a Bastia ore 12.00, ore 15.15, in treno da Bastia arrivo a Corte (m. 396) ore 16.53, albergo e cena.
ultima cena Corte prima di lasciare la civiltà


2) giorno:   Taxi da Corte ( l'autobus c'è solo dal 1° luglio) ore 08.00 arrivo a Col de Vergio (m. 1478) ore 09.30, inizio escursione fino al Rifugio Ciottoli Di I Mori (m. 1991) dislivello salita 621 m. escursione 6 ore circa.

albergo a col de Vergiu ultimo baluardo della civiltà dove ci ha lasciato Michel
momenti mistici durante l'acsensione
momenti di relax durante il cammino


arrivo al rifugio Ciottoli Di I Mori
3) giorno:   Dal Rifugio Ciottoli Di I Mori (m. 1991) al Rifugio De Tighiettu, (m. 1880) dislivello salita 591 m. dislivello discesa  283m. escursione 5/6 ore.


Bocca Foggiale 1962 mt
 4) giorno:   Dal Rifugio De Tighiettu (m. 1880) al Rifugio De Stagno (m. 1422) dislivello salita 738 m. dislivello discesa 999 m. escursione 7 ore circa, tappa con passaggi attrezzati.

5) giorno:   Dal Rifugio De Stagno (m. 1422) al Rifugio Carrozzu (m. 1155) dislivello salita 638 m. dislivello discesa 790 m. escursione 5.30 ore.

6) giorno:   Dal Rifugio Carrozzu (m. 1155) facendo una parte del sentiero mare - mare poi scendere verso Calenzana o Calvi dislivello prendendo un taxi. discesa 1400 m. salita circa 700 escursione 6 ore.


7) giorno:   Da Calvi, in treno partenza ore 08 arrivo a Bastia ore 11.30, traghetto Corsica Ferries” da Bastia partenza ore 13.30 arrivo a Livorno ore 17.30, poi ritorno in auto.








                      rifugio Tighiettu                      


 
di guardia al rifugio











partenza dal rifugio Ascu de Stagno





 


colazione al rifugio








comoda suite nei rifugi


grazie a Pielle poliglotta apriamo l'orizzonte a nuovi amici




rifugio Carrozzu col tavolato in assi dove dormiremo la notte

altra colazione al rifugio alle prime luci dell'alba










 
dopo aver dormito sotto le stelle ci si alza  ben riposati



momenti di relax ( e ce n'era bisogno) lungo i percorsi


 

lunedì 9 luglio 2012

La mia Corsica o come siamo arrivati ( o partiti ) al GR20

che zaino prendo? un grande dubbio


Bocca Tumascinesca mt 2183


Cari amici, è un pò che il trekking Nasturzio non aggiorna il blog.
Volevo subito rassicurare, non abbiamo smesso di fare le nostre solite camminate, anzi in questo periodo si è realizzato un sogno.
Sì , era tanto che se ne parlava, almeno tre anni, sono quei progetti che a volte si mettono in campo sapendo che sarà impossibile realizzarli, ma se ne parla lo stesso perchè a volte è bello anche solo parlarne, perchè parlandone la fantasia si scatena e perchè fino che hai un sogno da realizzare la mente è occupata e ti riprometti che prima o poi lo realizzerai.
Sì erano tre anni che ne parlavamo io e Pielle, durante le nostre escursioni domenicali approfondivamo l'argomento, qualcuno aveva guardato un sito a qualcuno era capitato di vedere un articolo, all'inizio anche gli amici stavano ad ascoltarci ad ascoltare le nostre fantasticherie, poi vedendo la mancanza di realizzazione non ci prendevano nemmeno più in considerazione.
Infatti spesso parlavamo di questo sogno, partire per qualche giorno per fare una parte dell'attraversamento della Corsica a piedi lungo uno dei trekking più duri e famosi d'Europa, il GR 20.
Avevamo scelto il periodo in cui farlo, fine giugno, perchè prima nella parte nord quella scelta da noi è facile incontrare neve e dopo, a luglio la temperatura rischia di diventare eccessiva.
Era già un punto di inizio.
Il primo anno ero ancora al lavoro e mi mancava l'allenamento  e anche Pielle non aveva le ferie, lo scorso anno il primo giugno ero stato nominato per il mio nuovo incarico in Provincia e non mi sembrava il massimo prendere subito una settimana di ferie, e quest'anno avevamo una serie di appuntamenti di trekking da organizzare, il primo aprile la festa del Risveglio a Borgo Rivola, il 29 aprile l'escursione delle 11 fonti in appennino col CAI Faenza, il percorso, i racconti, l'organizzazione, i problemi col lavoro da parte di tutti c'era sempre qualcosa da fare, poi l'impegno di Pielle con la Valcamonica altra bella escursione Cai, insomma non eravamo ancora nel comodo, tanto la Corsica è li e nessuno la sposta.
Poi un'accellerazione, Pielle butta giù un programma di massima con 6 escursioni e 5 rifugi, diventa un gioco al quale si unisce anche Maria Rosa, cominciamo a guardare sempre più assiduamente i siti e i blog che parlano di questo trekking, a guardare i rifugi a cercare di capire le difficoltà, e così quasi per gioco una sera ho prenotato i rifugi in alcuni c'aerano i posti interni in altri no ma ci avrebbero dato delle tende da dormire.
A noi tre si è aggiunto Marco, mentre Piero ( il numero 1 non) se l'è sentita.
E così abbiamo cominciato a fare la lista delle cose che servivano per avere meno peso possibile da portare, siamo andati sull'esperienza maturata da Piellenegli anni ,confrontata anche con coloro che lo avevano fatto negli ultimi e ne parlavano nei loro blog.
Morale, siamo partiti sabato 23 giugno alla volta di Livorno con zaini che andavano dai 18.7 kg il mio compreso macchina fotografica ai 14.5 kg di Maria Rosa.
E' stata veramente la realizzazione di un sogno, ci siamo fermati un giorno prima del previsto per sopraggiunta stanchezza ma abbiamo vissuto momenti indimenticabili.
Per 5 giorni siamo rimasti fuori dal mondo come noi lo intendiamo,senza televisione, telefono, luce elettrica, spazi minimi vitali ai quali siamo normalmente abituati, i bagni in cui fare la fila, che non sono altro che uno sgabuzzino a un centinaio di metri dal rifugio con una turca, la doccia in cui per due volte che siamo arrivati presto ci è toccata tiepida ( c'erano i pannelli solari) o con l'acqua di neve, freddissima ma che faceva in modo che la fila si finisse presto , il dormire con  mancanza di uno spazio nostro.
Per 5 giorni tutto il nostro avere era il nostro zaino, i nostri spazi erano la larghezza delle nostre spalle in un tavolato dove veniva messo un materassino di fianco all'altro dove dormivi su 2/3 piani uno di fianco all'altro,30/50 persone in un'unica stanza, dove il mangiare della sera ai rifugi era a base di carboidrati e brodaglie.
Abbiamo avuto il privilegio di dormire in terra solo col sacco a pelo a oltre 1200 metri d'altezza e avere per soffitto il più bel cielo stellato che abbia mai visto.

 

                come diceva Kant : il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di me


All'arrivo ai rifugi la prima cosa da fare era la doccia, e dopo il bucato, avevamo solo un cambio e a sera andava lavato tutto in modo che si asciugasse per il giorno dopo.
Poi c'era il tempo delle partite a carte dei cruciverba fatti tutti insieme, della condivisione delle esperienze fatte nella giornata e della scrittura del diario.

la scrittura quotidiana del diario

Sono stati 5 giorni in cui ci siamo messi alla prova, dovevamo tenere dal punto di vista fisico ma anche mentale, la fatica giornalmente era tanta e poteva creare tensione se non c'era un legame forte fra noi e una condivisione d'ideale , ma non solo abbiamo tenuto, ci siamo divertiti in maniera semplice cantando o raccontando cazzate o giocando ma godendo dei luoghi che attraversavamo, non abbiamo mai avuto dei momenti vuoti, ci siamo adeguati ai tempi biologici, si mangiava alle 18 o alle 19 a secondo del turno e alle 21 poco più dopo aver visto il tramonto a volte c'era ancora luce si andava a dormire , ma al mattino alle 5 ci si alzava e verso le 6 si era pronti per partire.

interno di rifugio
interno di rifugio



E' stato un bellissimo trekking, fatto in zone aspre e selvagge, difficile, lo dicevano le vesciche ai piedi, dove tutti i giorni si passavano più volte i 2000 metri, è stato il nostro trekking, ce lo siamo organizzati e ce lo siamo percorsi con i nostri tempi, la temperatura è stata alta e questo ha aggiunto ancora più difficoltà a un percorso già difficile abbiamo rinunciato all'ultima tappa scegliendo un altro percorso di discesa verso la civiltà, ma siamo soddisfatti.
Abbiamo realizzato un sogno, e mi viene in mente quando negli anni 80 scrivevo per un piccolo giornale locale " IL SENIO" dove per un certo periodo c'era la cronaca di alcuni che ogni tanto facevano delle escursioni di più giorni e a me sembravano eroi, e tante volte avevo sognato di fare lo stesso.
Ora posso dire di esserci riuscito.
Anche noi possiamo dire, GR  20  anche noi c'eravamo!!!
A questo punto serve un altro sogno, da realizzare quando non si sa ma intanto stiamo già parlando di Pirenei chissà?
Nei prossimi blog parleremo del percorso fatto, dei materiali portati per affrontare il percorso, del nostro diario e la pubblicazione dellle foto.

alcuni passaggi particolari

Circolo della solitudine i più forti aiutano i deboli




un ometto

bocca Muvrella é stata dura arrivarci



Circolo della Solitudine
passaggi di ponti semi tibetani