martedì 29 settembre 2020

giorno 6 dal passo Giau al rifugio Nuvolau

 Sesto giorno di ferie, oggi ci incontriamo al passo Giau con Annalisa, Roberto e Lorenzo di Borgo Taro e Matteo, Tania, Marina, Milly e Marco di Roncofreddo.

Alcuni anni fa ci siamo incontrati qui con Annalisa e famiglia e insieme percorremmo la faerrata della Ra Gusela, in questi anni abbiamo fatto altre escursioni insieme nel periodo estivo come la ferrata dell'Averau, quest'anno la ripetiamo visto che delle cose belle non ci stanca nemmeno se si ripetono e con noi si aggraga anche Matteo con tutta la famiglia ragazze e ragazzi compresi.

Partiamo dal passo, bella giornata soleggiata, la temperatura è di 12 gradi ma in maglietta si sta bene anzi quando comincia la salita si comincia a sudare, abbiamo il sole che ci picchia proprio addosso, sarà questo, sarà l'altezza ma il tratto che ci porta all'attacco della ferrata Ra Gusela diventa faticoso e si suda copiosamente, giunti a un bivio dove ancora c'era spazio ci siamo messi l'imbrago perchè in alto gli spazi sono limitati e noi siamo un bel gruppo.

Arrivati all'attacco ci disponiamo per la salita e cominciamo a usare i cavi il primo tratto è in cengia poi c'è un tratto in cui si supera una parete, corto ma ma da arrampicare in sicurezza.

Arrivati in cima al primo tratto si apre un pianoro sassoso che dovremo attraversare per arrivare all'ultimo tratto che superando un muro di roccia ci permetterà di sbucare in cima al monte proprio al rifugio Nuvolau, uno dei rifugi più belli abbarbicato proprio in cima a un costone roccioso.

la traversata del pianoro ci porta via oltre mezz'ora e intanto vediamo che al momento l'ultimo tratto di ferrata è molto frequentato, forse un gruppo come il nostro, sta salendo per arrivare al rifugio.

Arrivati all'attacco ci rimettiamo in formazione per salire, questo tratto è molto spettacolare e aereo, più esposto del precedente ma c'è buona roccia e si sale bene, l'ultimo tratto è caratterizzato da una scaletta che, superata questa ci si trova nel piazzale del rifugio.

Purtroppo qui c'è il mondo, è forse uno dei luoghi più frequentati della zona Cortina, dal Falzarego c'è un bel sentiero che in un oretta o poco più porta in questo fantastico luogo, passando dal rifugio Averau sotto il monte Averau,.

Vista la situazione covid è meglio scendere subito lungo il largo costone roccioso e non fermarsi al rifugio, è un peccato ma qui c'è un ammassamento di persone incredibile, mentre scendiamo c'è una processione ininterrotta di persone che sale, giunti all'Averau, anche questo super affollato ci cerchiamo un tratto di prato libero e ci sediamo per mangiare, intanto il tempo  comincia  a cambiare e le nuvole si addensano sopra di noi, è meglio partire , il rientro lo faremo sotto il costone sud del monte Gusela che in circa 4 km ci riporterà al passo Giau.

In vista del passo cominciano i primi tuoni e a poche centinaia di metri dalla macchina comincia a piovere, siamo andati bene siamo riusciti a salire in macchina prima che cominci un vero e proprio temporale, giusto il tempo di salutarci e ognuno torna al suo appartamento, chi a Vodo Di Cadore, chi ad Auronzo e chi a Dobbiaco.

Bella giornata , nonostante la pioggia che ci ha fatto aumentare il ritmo al ritorno.




















martedì 15 settembre 2020

giorno 5 Alle Tre Cime dalla valle della Rienza

 Quinto giorno di vacanze, ieri abbiamo sentito al telefono degli amici della zona di Cesena, Matteo e Tania che sono ad Auronzo e abbiamo deciso di salire insieme alle Tre Cime da un sentiero mai fatto che è sempre rimasto nei desiderata, partire dall'Albergo Tre Cime vicino al lago di Landro , dove c'è un bellissimo posto di osservazione delle tre cime dal fondovalle.

Questo sentiero escursionistico attraverso la romantica Valle della Rienza è affascinante soprattutto per i suoi splendidi scorci sulle Tre Cime. Il punto di partenza per questo tour, che richiede un buon allenamento fisico, è il grande parcheggio presso il punto panoramico delle Tre Cime , in Valle di Landro. Il sentiero n° 102 è inizialmente pianeggiante e si addentra nella Valle della Rienza, con le famose Tre Cime sempre in bella vista. Oltrepassato l'imbocco della Valle Rimbianco, il sentiero si restringe e comincia a salire. il dislivello è di circa 1000 metri per  cui servono circa 3 ore di salita, ce la prendiamo comoda guardandoci intorno, il paesaggio è veramente fantastico, le persone che salgono di qui non sono molte Si attraversa la Valle Rinbon e si sale per serpentine, superando ripidi gradoni rocciosi, fino all'erboso Piano della Rienza.  Ora pensiamo al rientro le opzioni sono due un sentiero più facile ma un pò più lungo oppure giunti alla malga halm dobbiamo cercare un sentiero non segnato che scende su ghiaioni.

Dopo aesserci riposati e aver mangiato qualcosa ci mettiamo alla ricerca della traccia del sentiero non segnato in mezzo al pino mugo e dopo un pò riusciamo a trovare la traccia il sentiero che attraversa i ghiaioni scende in maniera ripida, basta pensare che in poco più di un km si scende 300 metri, in fondo al ghiaione attraversato il letto della Rienza ci ritroviamo sul sentiero fatto all'andata, la discesa è avvenuta tutta al sole e la temperatura è alta, per cui visto che non abbiamo fretta ci fermiamo una decina di minuti a riposarci all'ombra, la discesa è stata abbastanza impegnativa .

Ripartiamo e torniamo a costeggiare la valle della Rienza in maniera inversa rispetto al mattino di strada ne abbiamo ancora da fare, ma ora è tutta discesa non particolarmente impegnativa.

Arriviamo al parcheggio dopo aver percorso circa 18 km e 1000 mt di dislivello, circa 6 ore di cammino.

Ne valeva la pena, ora posso dire di aver raggiunto le Tre Cime da tutte le parti, o almeno penso.