lunedì 7 settembre 2020

Le mie vacanze giorno 2 Croda del Becco

 

in cima alla Croda del Becco, sotto il lago di Braies

 

 Dopo aver riposato tutta la notte al mattino ci si alza presto e dopo aver preparato lo zaino, in attesa della colazione ci portiamo fuori dal rifugio Sennes e ci guardiamo attorno, nel prato di fronte a noi 2 marmotte giocano e si rincorrono, la giornata è bella , l'aria è fresca, cominciamo a guardare le cime illuminate dal sole, è sempre uno spettacolo quando ti alzi al mattino e il silenzio e la natura sono le uniche cose che ti avvolgono.

Dopo un abbondante colazione partiamo, sono le 8, la nostra destinazione è il rifugio Biella per salire poi alla cima della Croda del Becco.

partire e rimettere in funzione tutte le articolazioni, rompere il fiato soprattutto nel momento in cui devi affrontare la prima salita che ti porta a superare il primo muro non è facile e dopo poco arriva il momento di camminare solo con la maglietta perchè si comincia già a sudare alla grande.

arrivati alla prima cima in una ventina di minuti si proscegue su un falsopiano alternato da massi di crollo, si sale e si scende in mezzo a mucche che rimangono indifferenti al nostro passaggio, il paesaggio è bellissimo alla nostra sinistra si erge la Croda del Becco, vista da questa angolazione è solo un enorme lastra di roccia liscia molto inclinataimpossibile da salire da questo versante.

Alle 9 siamo al rifugio Biella, non ci fermiamo ma in pochi minuti saliamo alla sella sovrastante dove comincia il sottile crinale che ci porterà alla cima.

Vista da qui la croda del Becco mostra il suo aspetto più conosciuto, e forse più intrigante che ti porta ad avere voglia di affrontare questa salita anche se ripida , molto sgaruppata , un pò pericolosa specie nel primo tratto in cui si deve salire questo crinalino stretto, roccioso e con ghiaia. Serve un passo sicuro, sono 500 metri di salita che cominciamo ad affrontare cercando i passaggi migliori, nell'ultimo tratto di crinale prima di arrivare nello slargo successivo della seconda parte c'è un tratto di canalino attrezzato da una catena per aiutarsi, niente di pericoloso ma solo tanta attenzione, qui la roccia è buona. 

Superato questo tratto si apre di fronte a noi uno slargo inclinato che ti da la senzazione di essere già arrivato in cima invece manca ancora una mezz'ora, una mezz'ora a cercare la traccia giusta da salire in mezzo auna molteplicità di tracce lasciate dagli escursionisti negli anni ed ecco che si vede la croce, ma per raggiungerla mancano ancora una decina di minuti e finalmente arriviamo, dopo 4 anni siamo riusciti a tornare, siamo a 2810 metri il mondo di qui ha un altro aspetto, attorno le cime dei monti ci circandano in un paesaggio fantastico, ma sotto di noi, affaciandoci sulla cima c'è uno spettacolo incredibile, il Lago di Braies illuminato dal sole si mostra nella sua bellezza, sono  le 10siamo in cima , c'è ancora poca gente abbiamo tempo per riposarci guardandoci intorno e godendo di questi momenti, la montagna è anche questo saper godere di questi spettacoli della natura che hai raggiunto dopo tanta fatica.

Ora si scende, in discesa serve ancora maggiore attenzione e impiegheremo lo stesso tempo impiegato a salire anche perchè è l'orario che comincia a vedere arrivare molte persone e darsi il passo in alcuni punti non è facile nè agevole, e finalmente siamo di nuovo rifugio Biella.

Ci fermiamo per una bevuta e riposarci un attimo , è il momento in cui cominciano ad arrivare fotte di escursionisti, ci avviciniamo a mezzogiorno, lasciamo il posto a chi deve fermarsi a pranzare, noi dobbiamo arrivare a Ra Stua  e  per farlo raggiungiamo il lago grande di Foses dove ci fermiamo a fare uno spuntino in riva a questo bellissimo laghetto, poi proseguiamo salendo e raggiundo questo altipiano di Foses che un pò alla volta diventa roccioso e poi scende sul fianco della montagna su una serpentina  ripida e ghiaiosa verso la valle che ci porta a malga Ra Stua ora è il momento di pranzare la fame si fa sentire, si mangia in malga piatti ottimi e relax assicurato.

di qui si torna alla macchina prendentdo il pulmino che ci porta a s. Uberto.

abbiamo percorso circa 15 km e 950 mt di dislivello.

Ora destinazione S. Silvestro dove ci attendono Peter e Maria per consegnarci l'appartamento dove rimarremo un pò di giorni.















































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