Domenica 3 agosto siamo partiti, Io , Maria Rosa, Piero e Pielle per un obiettivo che c'eravamo dati lo scorso anno e che non eravamo riusciti a portare a termine per vari impegni, quello di fare un breve trekking di alcuni giorni sulle Alpi Marittime, nel Piemonte meridionale al confine fra la Liguria e la Francia.
E così alle 5 in punto siamo partiti in auto da Riolo dopo aver caricato tutti gli zaini con viveri e occorrente per 4/5 giorni, cercando di portare il meno possibile visto il lungo cammino da percorrere e le le lunghe salite e comunque gli zaini più leggeri erano sui 12/13 kg, più macchine fotografiche e diavolerie varie che ci appesantivano ulteriormente.
Siamo così partiti verso Sant'Anna di Valdieri che abbiamo raggiunto alle 10.20 dove, dopo esserci preparati psicologicamente, allacciati gli scarponi, fatto le foto di rito, siamo partiti per l'inizio del nostro trekking .
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pronti per la partenza a Sant'Anna di Valdieri |
Domenica 3 agosto
Sant'Anna di Valdieri \ Rifugio Livio Bianco
Partenza da Sant'anna di Valdieri alle 10.35 a 988 metridi altezza, siamo fortunati perchè il tempo è bello nonostante il meteo mettesse pioggia. Iniziamo la salita dopo aver attraversato il paese e le bancarelle di un mercatino di prodotti tipici dove ci sono profumi di formaggi fantastici, imbocchiamo il sentiero dove domina una scritta enorme, W LA REGINA.
Di qui si comincia a salire sul sentiero N4 o meglio su una mulattiera sassosa ma larga e ben tenuta, costeggiando un torrente gonfio di acque che dà origine, durante il tragitto, a diverse cascate. Raggiungiamo così Gias del Prato l'unico tratto pianeggiante, se così si può definire, a 1529 mt alle 12.10, siamo fuori anche dal bosco che ci ha accompagnato fin qui, è un prato vastissimo, area di pascoli e marmotte, ci fermiamo per una sosta per riposarci e mangiare qualcosa, siamo già saliti circa 600 metri, la meta si avvicina.Dopo un quarto d'ora di sosta si riparte ora il percorso è tutto aperto vediamo le cime delle montagne e qualche nuvola che comincia ad affacciarsi all'orizzonte, il torrente è sempre molto bello e ricco di acqua , ma la salita è sempre più ripida e continua, Piero fa l'andatura e se ci si attarda a fare qualche foto poi ci si deve affaticare per riprendere il gruppo, ma il suo è un passo notevole e continuo, a un certo punto in cima a una sommità vediamo un ponte sul torrente che si staglia sul niente, almeno così sembra, e quando arriviamo lì ci troviamo di fronte a un magnifico lago alpino di origine glaciale che rilascia le sue acque e da origine al torrente che ci ha accompagnato fin qui che si gette nelle acque del torrente Gesso a Sant'Anna, ci guardiamo attorno, paesaggio stupendo, attorno a noi cime maestose si innalzano a circondare questo lago che raggiunge la profondità di 15 metri, anche se un pò di nuvole basse ci impediscono di goderci bene il paesaggio, sulla sinistra il sentiero continua ancora costeggiando il lago e vediamo a un centinaio di metri un pò sopra il lago che si affaccia un piccolo rifugio, il Dante Livio Bianco, il nostro rifugio la fatica di oggi è finita sono le 13.35 e abbiamo raggiunto i 1871 metri in 3 ore avendo percorso 10.5 km e superato 883 metri in salita e solo, 5 in discesa con una media di 3.5 km/h, siamo molto soddisfatti del ritmo tenuto anche se dobbiamo ancora abituarci allo zaino, e la levataccia del mattino e il viaggio in macchina ci hanno un pò stancati. Il rifugio è molto spartano e ancora pieno di gente , sono molti quelli che da Sant'anna i giorni festivi si spingono fin qui e poi rientrano nel pomeriggio, i gestori non hanno ancora avuto tempo di sistemari i locali per la notte perchè sono ancora impegnati in cucina.
Mangiamo e beviamo qualcosa nel frattempo, ma ormai siamo fuori dalla civiltà, quà i cellulari non prendono e se si vuole comunicare c'è solo il telefono pubblico del rifugio, le docce le possiamo fare solo dopo che hanno finito i lavori in cucina e di acqua calda o tiepida non ne troviamo anche se i pannelli forse si sforzano di darcene un pò ma siamo tanti a voler fare la doccia, cominciano così in attesa di avere i posti letto i giochi da rifugio, Pielle si è portato le carte sapendo quanto Maria Rosa sia appassionata di beccacino, e di cruciverba. Prendiamo poi nei lettini fuori dal rifugio un pò di sole e finalmente doccia ( fresca) e letti da preparare, poi facciamo anche il bucato per poter usare anche domani le cose che abbiamo indossato oggi.
E' l'ora della cena sono le 7 nella piccola saletta del rifugio siamo una quarantina di persone, pastasciutta al sugo di pomodoro o minestrone, qualche fettina di carne e un una fetta di buon formaggio, un pò di vino rosso 2 canzoni un genepy e alle 9 siamo a letto domani ci attende una giornata impegnativa.
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mentre attraversiamo il paese |
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preparazione alla partenza |
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imbocco del sentiero |
scorci lungo la salita
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sosta a Gias del Prato |
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una delle tante cascate |
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i mezzi di approvigionamento per il rifugio |
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lago sottano della Sella |
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rifugio Livio Bianco |
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il lago visto dal rifugio |
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vista dalla finestra della camera |
Lunedi 4 agosto
rifugio Livio Bianco \ rifugio Questa
Alle 6 suona la sveglia, abbondante colazione e alle 7 e 10 si parte la giornata e bellissima , il sole illumina le cime dei monti e noi dobbiamo salire ancora, oggi dobbiamo raggiungere il rifugio Questa passando per il colle della Paur ( il nome è tutto un dire ) 2890 metri.
Cominciamo a salire, con noi dal rifugio partono anche 2 spagnoli che abbiamo conosciuto al rifugio e anche loro indirizzati al Questa. Dopo un pò li perdiamo di vista e intanto cominciamo ad alzarci dal rifugio e dal lago Sottano della Sella
il sole del mattino illumina le cime e noi siamo pronti a partire
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il lago sottano della Sella e il rifugio visti dall'alto |
Mentre la salita continua cominciamo a incontrare una serie di laghi molto belli in piccole vallette nascoste fra i monti e cominciamo a camminare su una carrareccia costruita ai primi anni del 900 dai militari e ancora in ottima condizione, un'opera veramente notevole.
Alle 8.54 raggiungiamo il lago Soprano della Sella a 2329 metri abbiamo superato già 450 metri di dislivello in salita e l'altezza comincia a farsi sentire anche sulla respirazione e sulle gambe, un pò di affaticamento si sente.
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momenti di salita |
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acqua e cascate non mancano mentre saliamo |
Alle 9.30 raggiungiamo il colle della Valletta a 2488 metri dopo aver attraversato e raggiunto piccole valli costellate di laghi grandi e piccoli e abbiamo cominciato vedere qualche camoscio.
Altri 150 metri di dislivello ce li abbiamo messi .
raggiungiamo il lago soprano della Sella
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rododendri in fiore |
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attraversamento di tratti innevati |
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i laghi visti dall'alto |
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affaticato con vista sui laghi |
davanti a noi si aprono valli continue
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il primo camoscio che incontriamo |
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una famiglia di camosci |
Si prosegue sulla carrareccia militare
e si arriva in altre vallette sempre più innevate e sassose , abbiamo alcuni attraversamenti innevati da fare, la neve è ghiacciata e il piede a fatica tiene, servirebbero i ramponi, siamo ormai a 2600 metri di altezza
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ci stiamo avvicinando al colle della Paur, c'è sempre più neve e anche i camosci seguono il nostro cammino |
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passiamo ancora una serie di laghi molto belli prima di giungere alla cima |
Ci avviamo verso la vetta per raggiungere il passaggio al colle della Paur, si incontra sempre più neve da attraversare, massi da superare e troviamo anche un lago ghiacciato, la pista spesso è da trovare perchè le tracce sono sotto la neve e un pò ce la inventiamo, percorriamo la linea di cresta che ci porta in cima al passo, è molto esposta e serve molta attenzione, facciamo una sosta appena scavalcata la forcella a 2890 metri circa.
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un momento di riposo dove dall'alto ammiriamo il panorama, ormai siamo in cima |
tratti molto esposti per superare il colle della Paur
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abbiamo appena scollinato, ora un meritato riposo |
cominciamo la discesa in una nuova valle fra Massi e sfasciume, impieghiamo circa 40 minuti a scendere nel prato, le articolazioni sono sottoposte a una dura prova, raggiunto il prato proseguiamo anche in questa vallata incontrando i laghi inferiore di Valrossa e ci siamo già abbassati di oltre 400 metri
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anche a scendere dopo lo sfasciume ci attendono tanti laghi |
continuiamo su saliscendi attraversando testate di valle lunghissime e arriviamo al lago di Valscura, ormai mancherà un'oretta al rifugio decidiamo di fermarci e di mettere i piedi a mollo nelle gelide acque del lago, in questa maniera ci si ritempra, dopo una sosta di una ventina di minuti ripartiamo per l'ultimo tratto di salita, incontriamo un gruppo di escursionisti francesi che si avvale dei muli per trasportare zaini e viveri.
Finalmente in cima a un'altura, nascosta al sentiero si intravede una piccola costruzione , è il rifugio Questa, arriviamo verso le 15.40, gli spagnoli che sono partiti con noi stamattina arriveranno alle 19.30 distrutti.
Siamo stanchi anche noi, subito una bella doccia ghiacciata tonificante, bucato e beccacino, siamo fortunati, abbiamo una stanzetta solo per noi con i letti a castello e si entra uno per volta perchè gli spazi sono molto stretti, anche qui saremo una quarantina di persone per alcuni come in Corsica quando finiscono i posti vengono allestite delle tende, il rifugio è molto spartano ma la cordialità dei gestori è eccezionale, alle 7 si cena, pasta , polenta e fettine di arrosto , vino e genepy, alle 9 a letto è stata una faticata incredibile ma abbiamo goduto di paesaggi fantastici. Abbiamo impiegato8 ore e 35 minuti per coprire 23.2 km, con un dislivello in salita di di 1398 mt e 876 in discesa.
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e dopo aver affrontato tante lunghe testate di valle ..... |
finalmente i piedi a mollo nel lago di Valscura
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il lago di Valscura |
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lago di Valscura visto dall'alto |
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un'altro modo di fare trekking, i muli portano zaini e pesi |
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lago del Claus |
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lago del Claus |
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rifugio Questa |
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rifugio Questa |
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il lago visto dal rifugio |
Martedì 5 agosto
dal rifugio Questa al rifugio Remondino
6.15 sveglia per fare la colazione presto e partire per il rifugio Remondino, ci aspettano altri ambienti, sarà un alternarsi di brevi saliscendi che ci tengono sui 2400/2500 di quota per un pò passando per il colletto del Velasco a 2429 mt per poi scendere verso i 1743 mt del Pian del Re e risalire verso i 2430 del rifugio.
Anche oggi il tempo è eccezionale cielo bellissimo e temperatura buona da subito.
Partenza alle 7.25 e cominciamo a scendere fino a 2139 metri per poi ricominciare a salire fino a 2429 del Velasco poi si scende ancora verso i 1740 di Pian del Re dove ci fermiamo prima al rifugio regina Elena gestito dal gruppo alpini di Genova a fare 4 chiacchiere e a riposarci e fare una merenda prima di scendere in fondo alla valle e iniziare la salita che ci porterà al Remondino.
Anche qui nella prima parte mentre siamo in alto incontriamo camosci in vari punti e ancora tanti laghi.
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il sole illumina le cime |
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siamo pronti alla partenza |
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un ultimo saluto al rifugio Questa |
incontriamo subito dei camosci
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sulle strade costruite dai militari come dice la pietra che incontriamo, nel 1909 |
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paesaggi e ancora neve ghiacciata da attraversare |
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il lago di Fremamorta con delle acque bellissime |
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un bivacco lungo il percorso |
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durante la discesa si intravede il rifugio Regina Elena |
poi si comincia a salire, e Piero comincia a fare l'andatura da salita, passo continuo e costante o "dell'alpino stanco" come lo definisce lui, la salita è lunga e ripida e ogni tanto prendiamo il respiro poi a a un'oretta dalla cima ci fermiamo a mangiare, le gambe si stanno svuotando e abbiamo bisogno di riposo e siccome è presto e il tempo bello, la sosta sarà più lunga del solito, quasi mezz'ora sdraiati sul prato, dopodichè si riparte ma raggiungere la cima è fatica e sembra di non dovere mai arrivare, poi finalmente il rifugio, struttura nuova ristrutturato da poco, molto bello e finalmente dopo 3 giorni una bella doccia calda.
Ci togliamo gli zaini e prepariamo i letti e poi si da il via alle partite a beccacino visto l'insistenza di Maria Rosa, facciamo poi un servizio fotografico agli stambecchi che si aggirano senza paura intorno al rifugio.
Alle 19 cena con zuppa d'orzo, purè e fette di arrosto.
Dobbiamo trovare un percorso alternativo in quanto in alto c'è ancora molta neve ghiacciata e non avendo i ramponi rischieremmo per cui decidiamo che domani scenderemo al Bozano per poi recarci alle terme di Valdieri e quindi alla macchina.
Anche oggi il tempo è stato eccezionale e ci ha permesso di affrontare senza difficoltà questo percorso , abbiamo impiegato 6 ore e 40 minuti a percorrere17 km con un dislivello in salita di 1027 metri e in discesa di 960.
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la salita è dura e ripida e ci fermiamo per qualche sosta a riprendere fiato |
finalmente il rifugio Remondino
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gli stambecchi che scorazzano senza paura intorno al rifugio |
Mercoledì 6 agosto
rifugio Remondino \ Rifugio Bozano\ Terme di Valdieri
Alle 6 siamo già in piedi dobbiamo raccogliere tutta la nostra roba che avevamo sparso un pò in giro, facciamo colazione e partiamo alle 7.30 dopo un'abbondante colazione, il tempo è buono anche se la temperatura è un pò più bassa dei giorni scorsi, attorno al rifugio ci sono già gli stambecchi, partiamo cercando il sentiero che ci porta sull'altra testata di valle rispetto al rifugio dopo aver attraversato una sassaia, pensavamo fosse un sentiero più facile invece è un sentiero molto bello anche se un pò pericoloso, è un sentiero alpinistico che attraversa tutte le testate di valle in cresta e in alcuni tratti è attrezzato, va percorso con molta attenzione ma ci da anche un pò di adrenalina.
Attraversiamo diverse forcelle fra cui la Bassa della Madre di Dio, bellissimi paesaggi visti da quassù in alto, poi finalmente intravediamo il rifugio Bozano sembra a portata di mano ma l'attraversamento non sarà facile dovremo superare un'ora abbondante di sfasciume e massi sui quali si snoda il sentiero, e quando arriviamo siamo veramente stanchi.
Ci fermiamo anche se sono poco più delle 11 a parlare con i gestori, due ragazzi giovani che ci preparano un taglierino di affettato e formaggi fantastici e pane appena tolto dal forno, dopo 3 giorni finalmente mi permetto di bere una birra visto che di qui in avanti è tutta discesa.
Riepilogo
In 4 giorni abbiamo percorso 68.7 km, con 3749 metri di dislivello in salita e e 3359 in discesa.
E' stata una bella esperienza con una bella compagnia.
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